mercoledì 7 novembre 2012

Riflessione 1

Ogni giorno sono io , pienamente io.
Ma mi "svuoto" di me: assorbendo tutto cio' che posso.
In modo tale che ogni cosa del quotidiano divenga sempre novità.

ECCO PERCHE', CREDO, UNA STESSA OPERA D'ARTE POTREBBE VENIRE  LETTA OGNI GIORNO. MAGARI ALLA STESSA ORA! COME TERMOMETRO DEL NOSTRO ESSERE.
PENSO DIREBBE SEMPRE QUALCOSA DI NUOVO!
DI SUO E DELL' ESSERE UMANO CON CUI "SI RAPPORTA". CHE E' SEMPRE GRANDEZZA E NOVITA'!

(Facendomi "forte" delle parole del Maestro, mi permetto, quindi, di scrivere cio' che a me dice l'immagine: oggi ed in questo momento - 7 nov 2012 ore 19,11-. Quindi non facendone una lettura dal punto di vista di storia dell'arte, o di valutazione dotta del Pittore e della sua opera. Non mi permetto di dire: "Magritte vuol significare che...pensa che...". Oppure: "il quadro Gli Amanti rappresenta....". 
Semplicemente esprimo quello che a me ORA suggerisce. Consapevole che tra breve, in un mio stato d'animo diverso dal contingente, pur rifacendomi ad un' oggettività visiva, potrei "sentire" diversamente. Persino, forse all'opposto di quanto ora mi sussurra "dentro") .


“Quando la gente cerca di trovare significati simbolici in ciò che dipingo, cerca qualcosa di sicuro su cui aggrapparsi, per difendersi dal vuoto…. Un’istante di panico è quello che mi fa rientrare in me stesso. Questi sono gli istanti privilegiati che trascendono la mediocrità.”      René Magritte



         "Gli amanti" o "Les amants" ( 1928, olio su tela, 54x73 cm, New York, Richard S.Zeisler Collection).



Gli amanti. 

Eremiti, soli con se stessi: si spalanca il mondo del noi, dell'essenza, del ricordo, soprattutto del bello che permette di vivere e di viversi. Si genera fantasia, spinta ad un'introspezione che guarda sempre piu' acutamente: al noi stessi. Anche gustando cio' che è fuori dalla finestra. Di cui alla fine ci si puo' privare. Perchè il Tutto respira in noi!
Ecco che, due esseri umani, dovrebbero saper fare lo stesso.
A volte puo' essere un bene: unirsi nel distacco.
Che faccia sentire "oggettivamente" la soggettività reciproca dell'essere e del proporsi.

Gli Amanti!
Direi: Amore muto, sordo, cieco, persino anosmico e privato del gusto.
Da un velo che, rabbuiando la vista reale, permette a due esseri umani, di essere percezione dell'anima.
Della propria e di quella altrui.
Immersa nel Mondo. Esterno e personale.
Rappresentato dalla solidità di parete e soffitto. Rese piu' forti e belle dalla cornice di gesso, che occulta, riempie, rafforza il punto d'unione. Che è sempre fragile.

E' attraverso un'unione vera di corpi, di menti, di anime che, in questo quadro, parlano due che si amano.
E non abbisognano di esplicarsi nella nudità, o in pose, o sguardi di piacere, di assorbimento, di orgasmo atteso-raggiunto-concluso.
Quasi un annientamento voluto dei sensi per esaltare la forza dell'unione che supera la realtà. Passando anche nella fantasia del non vedo: che fa vedere l'altro per come è ma anche per come desidero sia.
Cio' non crea illusione. In quanto, invece, spinge ad assaporare il vero altrui piu' completo, tra le braccia. In una stretta che non è possedere ma immobilizzarsi momentaneamente pur cercando di " liberami in Lui e di liberarlo in me".
Osservando le proporzioni: le bocche sono al centro del riquadro che include le due figure.
In un bacio molto appassionato. Di vera fusione: in cui le ombre del velo, che copre, lasciano trasparire non solo la forma anatomica dei volti ma soprattutto la tenerezza e contemporanea forza dell'unione.
Il bacio risolve una certa freddezza ambientale.
Il bacio rende centrale: l'Amore.
Quasi a dire che: cio' che è nascosto alla percezione piu' sensoriale si puo' sentire, palpare, vivere: solo nel flusso di un sentimento vero. Che supera ogni ostacolo.
Allo sfondo, di un cielo nuvoloso, buio, quasi tempestoso, si contrappone la luminosità della stanza.
Colori caldi che accolgono i corpi, facendosi parte d'essi. Il soffitto è di un roseo chiarore. E la luce si espande al vertice delle due calotte craniche. E si irradia senza eccessi. Quasi una somma di luce che non prepondera in nessun dove. Invece è come un dare: dall'uomo all'alto e viceversa.
Sembra nascere proprio dalla coppia e si  irradia come soffusa energia: che rischiara la porzione di cielo nuvoloso che è appena attorno alle due figure. L'uomo, se ama, diviene luce che si estende. Sino a rendere calda, ma in delicata nuance di un rosso-rosa antico, la stanza. Quasi trasparisse cosi': la passione.
Che mi pare descritta, a mio sentire, nell'abito femminile.
Rivestente una donna dalle spalle tornite: di bella carnalità. Rilassata nell'abbraccio. Calda e materna. Ma forte, ben strutturata, stabile nell'estendere il capo che accoglie il segreto. Che dona un segreto. Vicendevolmente.
E il colore caldo genera anche dalla parete alle spalle dell'uomo. Vestito di nero: enigmatico e capace di dire d'amore in un silenzio persino del vestiario. Riscaldato proprio grazie anche alla parete. La quale sembra dire che: la passione amorosa del maschio è spesso nascosta, messa alle spalle. Si manifesta in un'essenzialità di formalità. Quasi è timorosa nel dimostrarsi apertamente.
A differenza della femminile sensualità e apertura all'espressione. All'emozione.
Spesso il maschio, nell'amore si lascia meno andare. A manifestazioni che esprimano il sentire ed il sentimento con apertura semplice, diretta, spontanea. Forse perchè abituato ad indossare un abito che lo conforma ad una certa tipologia. Storica, educativa, culturale. Di uomo che deve essere forza, stabilità e meno: emozione esplicita, sentimento espresso nella spontaneità.
Comunque, nell'uomo, quando esistente, sembra dirmi il dipinto: la Passione è solida. E' Amore. E persino si fa di un amore che diviene sostegno. Parete , appunto.
Come la figura maschile lo diventa nell'abbraccio nei confronti della sua donna. Che alle spalle ha il vuoto! E di fronte ha la pienezza di chi ama! Per il quale a sua volta si fa sostegno. In una corporeità che appare persino piu' stabile di quella maschile.
L'uno e l'altra divengono: equilibrio.
Espressione viva di un sogno velato.
Entrambi esseri umani.
Entrambi fragili: si fanno l'uno sostegno del buio dell'altro!
Entrambi forza: si fanno centro della storia rubata!
Entrambi amanti: fanno dell'Amore il fulcro della storia.

M. EliGiu   (M. Elisabetta B.B.) ©







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